<p class="Standard" style="text-align: justify;"></p> <p class="Standard" style="text-align: justify;"><u><span style="font-family: 'Verdana',sans-serif;">Cassazione Civile, Sez.V, Sent. 17/09/2020, n. 19340</span></u></p> <p class="Standard" style="text-align: justify;"><u><span style="font-family: 'Verdana',sans-serif;"><span style="text-decoration: none;"> </span></span></u></p> <p class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: 'Verdana',sans-serif;">Con la sentenza del 17/09/2020, n. 19340 la Corte di Cassazione affronta il tema della configurabilità o meno di un abuso del diritto realizzato mediante la stipula di un negozio giuridico diretto ad ottenere un indebito beneficio fiscale.</span></p> <p class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: 'Verdana',sans-serif;">La normativa antielusiva contenuta nel D.P.R. n. 600 del 1973, infatti, considera come non opponibili alla Amministrazione Finanziaria quelle operazioni che, strutturalmente perfette, sono sostanzialmente prive di valide ragioni economiche e dirette ad aggirare obblighi o divieti previsti dall'ordinamento tributario e ad ottenere riduzioni di imposte o rimborsi, altrimenti indebiti.</span></p> <p class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: 'Verdana',sans-serif;">Nel caso oggetto di esame della Corte di Cassazione, l'atto inopponibile all'amministrazione finanziaria sarebbe costituito dalla scrittura di risoluzione consensuale, assimilabile ad uno scioglimento del contratto per mutuo dissenso, alla quale si è accompagnata la restituzione della caparra confirmatoria illo tempore versata al promittente venditore, costituente atto privo di alcuna logica imprenditoriale e finalizzato ad ottenere un vantaggio fiscale consistente nella creazione di un costo fiscalmente deducibile.</span></p> <p class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: 'Verdana',sans-serif;">È principio consolidato, </span></i><span style="font-family: 'Verdana',sans-serif;">chiosa la Corte, <i>quello secondo cui in tema di imposte sui redditi, la disciplina antielusiva dettata dal D.P.R. n. 600 del 1973, art. 37-bis, ratione temporis applicabile, la quale costituisce espressione del principio generale del divieto di abuso del diritto, prevede una tipizzazione delle singole fattispecie negoziali elusive, sicché può configurarsi un abuso del diritto solo qualora ricorra una delle operazioni ivi indicate dal D.P.R. n. 600 del 1973, art. 37-bis, comma 3, le cui disposizioni limitano l'ambito applicativo dei due precedenti commi, relativi al principio di inopponibilità all'amministrazione finanziaria degli atti elusivi.</i></span></p> <p class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: 'Verdana',sans-serif;">Tra tali atti non rientra lo scioglimento del contratto per mutuo dissenso ex art. 1372 c.c., comma 1.</span></i></p> <p class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: 'Verdana',sans-serif;"> </span></i></p> <p class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-size: 14.0pt; font-family: 'Verdana',sans-serif;">Silvia Lucietto</span></i></p>