Corte di Cassazione Penale, Sezione V, sentenza 13 maggio 2024, n. 18818
PRINCIPIO DI DIRITTO
In caso di furto in supermercato, il monitoraggio della azione furtiva in essere, esercitato mediante appositi apparati di rilevazione automatica del movimento della merce ovvero attraverso la diretta osservazione da parte della persona offesa o dei dipendenti addetti alla sorveglianza ovvero delle forze dell’ordine presenti nel locale ed il conseguente intervento difensivo “in continenti”, impediscono la consumazione del delitto di furto che resta allo stadio del tentativo, non avendo l’agente conseguito, neppure momentaneamente, l’autonoma ed effettiva disponibilità della refurtiva, non ancora uscita dalla sfera di vigilanza e di controllo del soggetto passivo. (Sez. U, n. 52117 del 17/07/2014, Prevete, Rv. 261186). Coerentemente con tale approdo, si è affermato ripetutamente che, nell’ipotesi in cui oggetto della sottrazione è un’autovettura munita di sistema di antifurto satellitare, il reato può dirsi consumato in quanto tale strumento non impedisce la sottrazione ed il contestuale illecito impossessamento del veicolo, ma ha la diversa funzione di agevolarne il recupero. (Sez. 5, n. 42774 del 21/09/2016, Rv. 268471).
TESTO RILEVANTE DELLA DECISIONE
L’imputato è stato condannato per furto di un monopattino elettrico destinato alla fruizione collettiva, aggravato dalla violenza sulla cosa (art. 625 n. 2), ed esposto alla pubblica fede (art. 625 n. 7). Il controllo dei monopattini attraverso un sistema GPS, come per qualunque altro mezzo dotato di analogo dispositivo non esclude la definitività dell’impossessamento e non rende il bene soggetto a sorveglianza continuativa. In tal senso si è pronunciata la giurisprudenza successiva alla sentenza delle Sezioni Unite ‘Prevete’, che hanno enunciato il principio di diritto secondo cui, in caso di furto in supermercato, il monitoraggio della azione furtiva in essere, esercitato mediante appositi apparati di rilevazione automatica del movimento della merce ovvero attraverso la diretta osservazione da parte della persona offesa o dei dipendenti addetti alla sorveglianza ovvero delle forze dell’ordine presenti nel locale ed il conseguente intervento difensivo “in continenti”, impediscono la consumazione del delitto di furto che resta allo stadio del tentativo, non avendo l’agente conseguito, neppure momentaneamente, l’autonoma ed effettiva disponibilità della refurtiva, non ancora uscita dalla sfera di vigilanza e di controllo del soggetto passivo. (Sez. U, n. 52117 del 17/07/2014, Prevete, Rv. 261186). Coerentemente con tale approdo, si è affermato ripetutamente che, nell’ipotesi in cui oggetto della sottrazione è un’autovettura munita di sistema di antifurto satellitare, il reato può dirsi consumato in quanto tale strumento non impedisce la sottrazione ed il contestuale illecito impossessamento del veicolo, ma ha la diversa funzione di agevolarne il recupero. (Sez. 5, n. 42774 del 21/09/2016, Rv. 268471).