Corte di Cassazione civile, Sez. I, ordinanza 25 Giugno 2024, n. 17415
PRINCIPIO DI DIRITTO
In tema di responsabilità di una banca per operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, allorquando il beneficiario, nominativamente indicato, di un pagamento da eseguirsi tramite bonifico sia sprovvisto di conto di accredito presso la banca intermediaria, sicché nemmeno è utilizzabile la specifica disciplina ex art. 24 del D.Lgs. n. 11 del 2010, si applicano le regole di diritto comune, per cui grava sull’intermediaria stessa, responsabile, secondo la teoria del “contatto sociale qualificato”, nei confronti del beneficiario rimasto insoddisfatto a causa dell’indicazione, rivelatasi inesatta, del proprio IBAN, l’onere di dimostrare di aver compiuto l’operazione di pagamento, richiestagli dal solvens, adottando tutte le cautele necessarie al fine di scongiurare il rischio di un’erronea individuazione di detto beneficiario, o quanto meno, di essersi adoperata per consentirgli la individuazione del soggetto concretamente gratificato del pagamento destinato, invece, al primo, anche comunicandogli, ove necessario, i relativi dati anagrafici o societari.
TESTO RILEVANTE DELLA DECISIONE
- […] rileva il Collegio che l’odierna controversia si inserisce in un filone consistente di procedimenti instaurati dal solvens o […] dal creditore effettivo avverso un istituto di credito per esecuzione di un bonifico in favore di un soggetto diverso da quello voluto dal cliente;
1.1. […] al suo interno si possono distinguere scenari diversi: lo sbaglio può spiegarsi per un errore materiale nella digitazione di un IBAN che pure era noto correttamente al cliente […], oppure può discendere da una condotta, magari anche truffaldina, che lo abbia indotto a ritenere che il conto del beneficiario corrispondesse ad un IBAN che, in realtà, si riferiva al conto del truffatore […];
- Orbene, il tema dei servizi di pagamento elettronici […] è stato interessato da interventi del legislatore comunitario […] e nazionale […];
2.1. […] la principale preoccupazione del legislatore comunitario […] è stata quella di riuscire a conciliare l’esigenza di assicurare servizi di pagamento rapidi ed efficienti con quella di garantire la sicurezza degli stessi ed un’adeguata tutela degli utenti, soprattutto, se consumatori […];
2.2. Una prima risposta è stata data dalla Direttiva PSD (2015/2366/UE), attuata con il D.Lgs. n. 218/2017 che […] ha adeguato la legislazione nazionale al Regolamento UE n. 751/2015 (in tema di commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta);
2.3. . Attualmente la materia è regolata da un corpo normativo relativamente autonomo, la cui disciplina si concentra sostanzialmente sugli aspetti principali dell’operazione di pagamento, ovvero “l’attività posta in essere dal pagatore o dal beneficiario, di versare, trasferire o prelevare fondi, indipendentemente da eventuali obblighi sottostanti tra pagatore e beneficiario” […] che si svolge tramite i servizi di pagamento elencati nell’art. 1, comma 2, lett. h-septies), del D.Lgs. n. 385 del 1993 (T.U.B.);
2.4. Il vero e proprio trasferimento monetario […] può avvenire tramite due modalità distinte, il debit transfer ed il credit transfer, a cui si aggiungono i trasferimenti tramite carte di pagamento, tutte modalità per le quali il legislatore ha previsto regole omogenee relative alla trasparenza ed ai doveri informativi degli intermediari […] ed ai diritti ed obblighi delle parti, cioè degli intermediari e degli utenti[…];
2.5. La disciplina delineata dalle norme del D.Lgs. n. 11 del 2010 è sicuramente innovativa per l’ordinamento giuridico nazionale perché si discosta […] dalle regole di diritto comune, soprattutto per ciò che riguarda la responsabilità dell’intermediario […];
2.6. Ai fini che qui interessano, rilevano le norme sulla responsabilità del prestatore di servizi di pagamento per la mancata, inesatta o tardiva esecuzione di un’operazione di pagamento […] occorre fare riferimento agli artt. 24 e 25 dell’appena menzionato D.Lgs […];
2.7. Il primo di tali articoli […] prevede che […] “1. Se un ordine di pagamento è eseguito conformemente all’identificativo unico, esso si ritiene eseguito correttamente per quanto concerne il beneficiario e/o il conto indicato dall’identificativo unico. 2. se l’identificativo unico fornito dall’utilizzatore è inesatto, il prestatore di servizi di pagamento non è responsabile, ai sensi dell’articolo 25, della mancata o inesatta esecuzione dell’operazione di pagamento. Il prestatore di servizi di pagamento del pagatore compie sforzi ragionevoli per recuperare i fondi oggetto dell’operazione di pagamento. 3. Il prestatore di servizi di pagamento è responsabile solo dell’esecuzione dell’operazione di pagamento in conformità con l’identificativo unico fornito dall’utilizzatore anche qualora quest’ultimo abbia fornito al suo prestatore di servizi di pagamento informazioni ulteriori rispetto all’identificativo unico” […];
2.8. L’art. 25, invece […] segmenta la responsabilità degli intermediari coinvolti nei pagamenti, poiché ognuno risponde solo dell’esecuzione della parte dell’operazione che controlla e che è oggetto di un’obbligazione verso il cliente […];
2.9. L’art. 24, dunque, definisce […] esclusivo rilievo all’IBAN ed esclude la responsabilità dell’intermediario qualora il cliente indichi erroneamente il codice […];
- Tuttavia, erano sorti dubbi circa l’applicabilità del comma 3 anche al PSP del beneficiario che non si avveda della discrepanza tra il titolare del conto a cui si riferisce l’IBAN e il soggetto di cui l’ordinante abbia indicato, in aggiunta, le generalità. In questo caso, infatti, l’intermediario disporrebbe degli elementi per avvedersi dell’errore;
3.1. Una parte dei Collegi ABF (Arbitrato Bancario Finanziario) e della giurisprudenza di merito aveva osservato che, mentre l’intermediario del pagatore non ha le informazioni per accorgersi della discrepanza e, quindi, certamente deve potere invocare l’art. 24, al contrario, l’intermediario del beneficiario dispone di quei dati e non merita di essere deresponsabilizzato.
Pertanto, si era concluso che l’art. 24, comma 3, si applicava solo ai rapporti tra l’ordinante ed il suo prestatore di servizi e che, quindi, per l’intermediario del beneficiario valevano i principi generali in tema di diligenza professionale della banca ex art. 1176, comma 2, cod. civ;
3.2. Tali principi avrebbero assunto rilievo nel […] del contratto di mandato intercorrente tra il beneficiario deluso e la sua banca, oppure, quando ad agire contro la banca del beneficiario è il pagatore, che non è suo cliente, in forza del contatto sociale qualificato creatosi tra i due soggetti in occasione dell’esecuzione del pagamento;
3.3. Un orientamento più recente e prevalente in dottrina, invece, ha opinato che […] assente un’analoga specificazione, l’esenzione da responsabilità dovrebbe riguardare entrambi i soggetti. In secondo luogo, l'”operazione di pagamento” […] si definisce come un atto globale ed unico che coinvolge pagatore e beneficiario: quindi, non sarebbe corretto differenziare la disciplina di due soggetti ugualmente coinvolti in essa […];
3.4. Il contrasto è stato risolto prima dal Collegio di Coordinamento dell’ABF con la decisione del 12 gennaio 2017, n. 162, e, successivamente, nel 2019, dalla pronuncia della Corte di Giustizia Europea 21 marzo 2019 – C – 245/2018 […];
3.5. […] interpellata dal Tribunale di Udine circa la corretta interpretazione degli artt. 74 e 75 della Direttiva 2007/64/CE , detta Corte ha sottolineato che la disposizione dell’art. 74, riferendosi genericamente al prestatore di servizi di pagamento, non ha inteso porre una distinzione tra il prestatore di servizi del pagatore e quello del beneficiario. Pertanto, “l’art. 74, par. 2, della Direttiva 2007/64/CE relativa ai servizi di pagamento del mercato interno deve essere interpretato nel senso che, ove un ordine di pagamento sia eseguito conformemente all’identificativo unico fornito dall’utente dei servizi di pagamento che non corrisponde al nome del beneficiario specificato dall’utente stesso, la limitazione di responsabilità del prestatore di servizi di pagamento […] si applica sia al prestatore di servizi di pagamento del pagatore sia al prestatore di servizi del beneficiario […];
3.6. La Corte di Giustizia ha affermato che la norma deve essere letta alla luce dei principi ispiratori e degli obiettivi perseguiti dalle due Direttive Europee […], la creazione di un mercato unico dei pagamenti efficiente e competitivo […] obiettivo conseguibile attraverso la riduzione drastica dei tempi di esecuzione dei pagamenti e la semplificazione delle relative procedure […];
- L’ interpretazione è condivisa anche da questo Collegio, perché in linea con la ratio dell’intera disciplina sui servizi di pagamento, che […] tende sia a conseguire il necessario bilanciamento degli interessi delle parti coinvolte nel procedimento di pagamento, sia a realizzare l’obiettivo […] di efficienza del sistema di pagamento;
4.1. Può ritenersi, dunque, che la disciplina specifica sui servizi di pagamento, per quanto riguarda la responsabilità dell’intermediario ai sensi dell’art. 25 del D.Lgs. n. 11/2010, attribuisce all’IBAN la centrale funzione di filtro per determinare i casi in cui la responsabilità della mancata o inesatta esecuzione è attribuibile all’utente e quelli in cui si può procedere per accertare quale degli intermediari coinvolti nel procedimento abbia causato il malfunzionamento dell’operazione e, quindi, ne sia responsabile;
- […] peraltro, la dottrina ha posto l’attenzione su un diverso aspetto del problema;
5.1. In particolare, il Provvedimento della Banca d’Italia del luglio 2011 […] in relazione all’art. 24 del decreto, specifica che “l’esecuzione dell’operazione di pagamento secondo l’identificativo unico fa scattare una presunzione di esecuzione corretta dell’ordine medesimo da parte del prestatore dei servizi di pagamento”, presunzione valevole anche nel caso in cui l’utente “abbia fornito informazioni aggiuntive, rispetto all’identificativo unico” sul beneficiario. […] sottolineando che, in base agli obblighi di diligenza professionale ” i prestatori di servizi di pagamento […] devono adoperarsi affinché l’operazione venga eseguita correttamente: il prestatore che esegua l’operazione di pagamento malgrado sia consapevole dell’inesattezza dell’identificativo unico pone infatti in essere una condotta volutamente pregiudizievole degli interessi del proprio cliente. Pertanto, al fine di favorire la corretta esecuzione dell’operazione di pagamento, il prestatore di servizi di pagamento consapevole dell’inesattezza dell’identificativo unico utilizzato dal proprio cliente lo contatterà prima di avviare l’esecuzione dell’operazione di pagamento. Il prestatore di servizi di pagamento del beneficiario consapevole contatterà, invece, il prestatore di servizi dell’ordinante prima di decidere di respingere il pagamento […] ovvero di eseguirlo sulla base del solo codice identificativo unico in caso di discordanza tra questo e i riferimenti indicati nell’ordine di pagamento;
5.2. Proprio partendo da tale disposizione, parte della dottrina ha sottolineato che l’art. 24 del D.Lgs. n. 11 del 2020 non ha carattere precettivo e non impone, quindi, all’intermediario di eseguire il pagamento secondo l’IBAN indicato, ma si limita a disciplinare i casi in cui la responsabilità dell’intermediario può essere esclusa. Pertanto, la norma attribuisce all’identificativo unico la funzione di individuare il beneficiario del pagamento, ma non esclude che l’intermediario possa adottare le misure che ritiene più idonee ad escludere il rischio di esecuzione inesatta dell’operazione;
5.3. Al riguardo […] ci si chiede quale sia la condotta che l’intermediario debba adottare una volta accertato l’errore dell’utente; ovvero se egli possa legittimamente interrompere o rifiutarsi di eseguire l’operazione senza incorrere nella responsabilità di cui all’art. 25 per non averla eseguita o averla eseguita in ritardo;
5.4. A tale quesito la medesima dottrina ha ritenuto di poter dare risposta positiva […] soprattutto perché tale possibilità può ragionevolmente desumersi dal comma 2 dell’art. 16 del D.Lgs. n. 11/2010, ai sensi del quale “qualora il prestatore di servizi di pagamento rifiuti di eseguire o di disporre l’ordine di pagamento, il rifiuto e ove possibile le relative motivazioni, nonché la procedura per correggere eventuali errori materiali imputabili all’utente che abbiano causato il rifiuto, sono comunicati all’utente”, tranne nel caso in cui la comunicazione di tale informazione da parte dell’intermediario non sia vietata in quanto risulta essere “in contrasto con obiettivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza […];
5.5. Questa norma […] contempla diverse situazioni che giustificano il rifiuto dell’intermediario di eseguire l’operazione […];
5.6. Tra esse […] rientra quella in cui è stato individuato un errore materiale del cliente, come, ad esempio, l’indicazione di un IBAN erroneo o inesistente;
5.7. Il disposto dell’art. 16, pertanto, contempla quelle circostanze eccezionali in cui, a causa di interessi ritenuti dal legislatore maggiormente meritevoli di tutela o per ragioni di economicità, l’intermediario ha la possibilità di interrompere il procedimento di pagamento, dandone, se possibile, tempestiva comunicazione all’utente […];
5.8. […] si può ricavare, allora, che, ove l’intermediario, pur consapevole dell’incongruenza delle informazioni relative al pagamento, abbia dato seguito all’operazione di pagamento in favore di un beneficiario erroneo, potrà essere ritenuto responsabile nei confronti dell’utente del servizio; responsabilità che ha natura indubbiamente contrattuale se il conto corrente corrispondente all’IBAN errato è radicato presso lo stesso intermediario che detiene anche il conto del legittimo beneficiario;
5.9. […] sull’intermediario grava l’obbligo di conformare la propria condotta ai principi di buona fede e diligenza nell’esecuzione del contratto […];
5.10. […] nel caso in cui egli, consapevole dell’errore esistente nelle coordinate bancarie, abbia eseguito l’operazione secondo l’IBAN errato, può essere ritenuto responsabile ai sensi del combinato disposto degli artt. 1856, 1710 e 1172 cod. civ […];
5.11. Diversamente, nel caso in cui […] il conto corrente di accredito sia detenuto presso un prestatore di servizi con il quale il legittimo beneficiario del pagamento non ha alcun rapporto contrattuale, la responsabilità in cui l’intermediario incorre può essere considerata contrattuale giusta la teoria del cosiddetto “contatto sociale qualificato”, in ragione della quale sulla banca grava un obbligo professionale di protezione nei confronti di tutti i soggetti interessati al buon fine dell’operazione. Alternativamente, il legittimo beneficiario che non ha ricevuto il pagamento può agire nei confronti dell’intermediario invocandone la sua responsabilità extracontrattuale ai sensi dell’art. 2043 cod. civ., con tutto ciò che ne consegue in termini di onere della prova e risarcibilità del danno patito;
- Tale ricostruzione ridimensiona il carattere decisivo dell’art. 24 del D.Lgs. n. 11 del 2010 e consente di evidenziare che il rapporto tra la banca ed il cliente è regolato anche dalle norme di diritto comune […];
6.1. […] l’aspetto decisivo della questione di cui si discute si rivela essere […] il rapporto tra la norma speciale e le regole di diritto comune;
- L’interrogativo da porsi, cioè, è se sia possibile ritenere che l’esimente da responsabilità contenuta nella normativa di settore […] assorba gli obblighi previsti dalla normativa generale in tema di diligenza e buona fede, escludendone l’applicazione, o se, invece, si debba tener conto di entrambe le normative, conciliandole;
7.1. […] come ripetutamente affermato dalle decisioni dell’Arbitro Bancario Finanziario […] la qualifica soggettiva di “cliente” della banca sussiste quando, pur non essendo stato stipulato un contratto tra le parti, l’istante chieda l’accertamento di diritti, obblighi o facoltà che scaturiscano da rapporti relativi a operazioni e servizi bancari e finanziari, ivi compresi quelli di pagamento.
7.2. Pertanto, nel caso in cui […] il conto corrente di accredito sia detenuto presso un prestatore di servizi con il quale il legittimo beneficiario del pagamento non ha alcun rapporto contrattuale, la responsabilità in cui l’intermediario incorre può essere considerata contrattuale giusta la teoria del cosiddetto “contatto sociale qualificato”, in ragione della quale sulla banca grava un obbligo professionale di protezione nei confronti di tutti i soggetti interessati al buon fine dell’operazione;
7.3. Trattasi, dunque, di una fattispecie che non ha natura di responsabilità oggettiva […] ravvisabile solo laddove difetti un rapporto in senso lato “contrattuale” tra danneggiante e danneggiato;
- Ne deriva, altresì, che alla base dell’esecuzione di uno o più servizi di pagamento vi è un rapporto che può definirsi come di carattere contrattuale […] tra l’utente e l’intermediario, sicché, quest’ultimo è soggetto non soltanto alla disciplina dei servizi di pagamento […] ma anche […] alle regole di diritto comune che gli impongono di agire secondo i principi di diligenza professionale e di eseguire l’incarico salvaguardando, nei limiti del possibile, gli interessi dell’altra parte;
8.1. […] si può giungere alla duplice ragionevole conclusione per cui: i) non è possibile ipotizzare che, tra gli obblighi derivanti dai principi di correttezza e diligenza professionale, ricavabili dalla normativa generale, rientri anche quello di controllare sempre che le informazioni fornite dall’utente siano corrette; ii) le norme in tema di esecuzione del contratto non impongono all’intermediario un determinato comportamento […] ma intervengono solo in un momento successivo ed eventuale, cioè nella valutazione della sua condotta qualora egli, in qualunque modo, sia divenuto consapevole di un’incoerenza dei dati fornitigli;
8.2. […] le norme in tema di diligenza professionale e buona fede gli impongono, non già di adottare preventivamente metodi per la rilevazione dell’errore, bensì di evitare che l’errore, una volta scoperto, infici la corretta esecuzione dell’operazione di pagamento: ciò sarebbe possibile interrompendo il procedimento ed informando l’utente dell’errore e della procedura da seguire per correggerlo, conformemente a quanto disposto dall’art. 16 D.Lgs. n. 11/2010;
8.3. Se, al contrario, l’intermediario, pur consapevole dell’errore, porti a termine l’operazione, egli può essere ritenuto responsabile nei confronti dell’utente per essere venuto meno ai propri doveri di diligenza e buona fede e, di conseguenza, oltre a doversi adoperare per cercare di recuperare la somma trasferita ad un beneficiario diverso da quello legittimato, così come prescritto dall’art. 24, comma 2, del citato D.Lgs., resta esposto al rischio di dover risarcire l’utente per gli eventuali danni subiti a causa dell’esecuzione dell’operazione secondo un IBAN errato;
8.4. La diligenza, quindi, diventa il criterio per valutare la condotta tenuta dall’intermediario che ha avuto conoscenza dell’incongruità delle informazioni di pagamento;
- Si rendono necessarie, tuttavia, alcune precisazioni;
9.1. […] occorre tenere conto del fatto che a, seconda del servizio utilizzato per l’esecuzione del pagamento […] muta l’intermediario che ha la possibilità di individuare l’errore sarà, quindi, potenzialmente responsabile nel caso in cui abbia proseguito con l’esecuzione del pagamento nonostante fosse consapevole dell’errore stesso […];
9.2. In secondo luogo, si deve considerare la tutela dell’utente […];
9.3. […] Alla tutela restitutoria, poi, ben può affiancarsi quella risarcitoria ove sia emerso che l’intermediario sia responsabile per aver adottato una condotta contraria ai doveri di diligenza professionale nell’esecuzione dell’incarico conferitogli; tuttavia, a differenza della tutela restitutoria della norma speciale che è accordata sempre al pagatore, la tutela risarcitoria per l’eventuale danno subito può essere riconosciuta sia al pagatore sia […] al beneficiario, a seconda dell’intermediario responsabile;
- […] nemmeno può essere trascurata la questione dell’onere della prova circa la responsabilità dell’intermediario […];
10.1 […] nei rapporti tra prestatore del servizio di pagamento (banca) e utilizzatore del servizio […] l’onere della prova grava, ai sensi dell’art. 1218 cod. civ. sull’intermediario, il quale, per essere ritenuto esente da colpa, deve soltanto dimostrare di aver eseguito l’operazione utilizzando il sistema interamente automatizzato che esclude il controllo di congruità […];
10.2. Allorquando, invece, il beneficiario non sia titolare di alcun conto di accredito presso il prestatore del servizio di pagamento […] tornano in vigore le regole di diritto comune che impongono all’intermediario, responsabile, secondo la teoria del “contatto sociale qualificato”, nei confronti dell’effettivo beneficiario rimasto insoddisfatto, di provare di aver agito […] adottando tutte le cautele necessarie al fine di scongiurare il rischio di un’erronea individuazione di quest’ultimo o, quanto meno, di essersi adoperato al fine di rendergli possibile la individuazione del soggetto erroneamente gratificato del pagamento destinato, invece, al primo, se del caso anche comunicandogli i relativi dati anagrafici o societari […];
- In conclusione […] “In tema di responsabilità di una banca per operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, allorquando il beneficiario, nominativamente indicato, di un pagamento da eseguirsi tramite bonifico sia sprovvisto di conto di accredito presso la banca intermediaria, sicché nemmeno è utilizzabile la specifica disciplina ex art. 24 del D.Lgs. n. 11 del 2010, si applicano le regole di diritto comune, per cui grava sull’intermediaria stessa, responsabile, secondo la teoria del “contatto sociale qualificato”, nei confronti del beneficiario rimasto insoddisfatto a causa dell’indicazione, rivelatasi inesatta, del proprio IBAN, l’onere di dimostrare di aver compiuto l’operazione di pagamento, richiestagli dal solvens, adottando tutte le cautele necessarie al fine di scongiurare il rischio di un’erronea individuazione di detto beneficiario, o quanto meno, di essersi adoperata per consentirgli la individuazione del soggetto concretamente gratificato del pagamento destinato, invece, al primo, anche comunicandogli, ove necessario, i relativi dati anagrafici o societari”.