*Famiglia – Assegno di divorzio, determinazione e rilevanza del contributo dato dall’ex coniuge alla formazione del patrimonio familiare
All’assegno divorzile in favore dell’ex coniuge deve attribuirsi, oltre alla natura assistenziale, anche natura perequativo-compensativa. Il contributo deve essere volto a consentire al richiedente il raggiungimento in concreto di un livello reddituale adeguato al contributo fornito nella realizzazione della vita familiare, in particolare tenendo conto delle aspettative professionali sacrificate. Il giudice del merito che si pronuncia sulla domanda di corresponsione di un assegno divorzile è tenuto ad accertare l’impossibilità dell’ex coniuge richiedente (economicamente più debole) di vivere autonomamente e dignitosamente e la necessità di compensarlo per il particolare contributo che dimostri di avere dato alla formazione del patrimonio comune o dell’altro coniuge durante la vita matrimoniale. L’assegno divorzile, infatti, deve essere adeguato anche a compensare il coniuge economicamente più debole del sacrificio sopportato per aver rinunciato a realistiche occasioni professionali/reddituali – che il richiedente l’assegno ha l’onere di dimostrare nel giudizio – al fine di contribuire ai bisogni della famiglia, rimanendo, in tal caso, assorbito l’eventuale profilo assistenziale (Cass. n. 38362/21; Cass. n. 24826/22).