Cass. Civ., sez. II Ord. 9.10.2024
PRINCIPIO DI DIRITTO
il giudice non può isolare singole condotte di una delle parti per stabilire se costituiscano motivo di inadempienza a prescindere da ogni altra ragione di doglianza dei contraenti, ma deve, invece, procedere alla valutazione sinergica del comportamento di questi ultimi, attraverso un’indagine globale e unitaria dell’intero loro agire, anche con riguardo aIla durata del protrarsi degli effetti dell’inadempimento, perché l’unitarietà del rapporto obbliga torio a cui ineriscono tutte le prestazioni inadempiute da ognuno non tollera una valutazione frammenta ria e settoriale della condotta di ciascun contraente, ma esige un apprezzamento complessivo
TESTO RILEVANTE DELLA DECISIONE
La Suprema Corte di Cassazione ha cassato una sentenza di secondo grado emessa dalla Corte di Appello di Potenza relativa ad un contratto preliminare di compravendita di un immobile in quanto, sempre a parere della Suprema Corte sono stati violati gli artt.1350 e 1351 c.c., 1385, comma 2 e art. 1455 c.c.
Nello specifico l’attore chiamava in causa il convenuto in quanto precedentemente i due avendo sottoscritto un contratto preliminare inerente una vendita immobiliare ed avendo fissato tempi e modi per assolvimento di tale onere, il convenuto non era riuscito a versare ultima somma concordata nel contratto nel termine che i due contraenti si erano dati a causa di un mancato prestito che il convenuto non era riuscito ad ottenere. La parte attrice, pertanto chiedeva al giudice che fosse accertata inadempienza rispetto a quanto sottoscritto nel contratto di compravendita con restituzione del doppio della caparra che si aggirava intorno ai 50.000 euro.
Nello specifico i motivi di censura hanno fatto riferimento a due ipotesi ben precise. La prima riguarda il termine fissato nel contratto preliminare che fa rifermento all’esecuzione del contratto e non riguarda gli elementi essenziali; per questi ultimi è richiesta, a pena di nullità, la prova scritta. La prova orale è ammissibile.
Il secondo motivo che consta nella violazione degli ultimi due artt. del codice civile dove in materia di interpretazione giuridica il giudice che al fine di stabilire se e quale condotta abbia influito sulla finalità economica complessiva del contratto, statuisca limitando l’indagine all’interesse di una sola parte al solo inadempimento dell’altra e alla sola anteriorità di questo rispetto all’altro inadempimento.
Secondo la Corte di Cassazione, la Corte di Appello di Potenza si è soffermata a considerare il mancato pagamento della rata di mutuo, il giudice d’appello, quindi, non ha considerato che il giudice non può isolare singole condotte attribuendole l’inadempimento ma deve procedere alla
valutazione sinergica del comportamento dei contraenti facendo riferimento ad un’indagine globale e unitaria del loro agire perché l’unitarietà del rapporto obbligatorio a cui ineriscono tutte le prestazioni inadempiute da ognuno non tollera una valutazione frammentaria e settoriale della condotta esigendone un apprezzamento complessivo.
La Corte di Appello non ha considerato la richiesta dell’appellante intesa ad ottenere una dilazione del termine di pagamento, termine che avrebbe consentito all’appellante di onorare l’inadempienza sollevata; pertanto la Suprema Corte annulla la sentenza della Corte di Appello di Potenza rinviando la causa ad altra composizione del collegio della C.di A.