Cass. civ. , II, ord., 21.07.2024, n. 19833
PRINCIPIO DI DIRITTTO
La cessione delle azioni, o delle quote, di una società di capitali, ha come oggetto immediato la partecipazione sociale, e solo quale oggetto mediato, la quota parte del patrimonio sociale che tale partecipazione rappresenta. Pertanto, le carenze o i vizi relativi alle caratteristiche e al valore dei beni ricompresi nel patrimonio sociale e, di conseguenza, alla consistenza economica della partecipazione possono giustificare la sua risoluzione o la riduzione del prezzo pattuito solo se il cedente abbia fornito, a tale riguardo, specifiche garanzie contrattuali;
TESTO RILEVANTE DELLA DECISIONE
i motivi di ricorso sono i seguenti
primo motivo: violazione e falsa applicazione degli articoli 1470, 1490 e 1497 cod. civ. […] L’impugnata sentenza, aderendo alla giurisprudenza minoritaria della Suprema Corte abbia considerato le quote sociali come beni di secondo grado, identificando l’oggetto della cessione con l’immobile presente nel patrimonio sociale, applicando estensivamente gli articoli 1490 e 1497 cod. civ. in ragione della presenza sull’immobile dei vincoli derivanti dalla leggi regionali n. 28/1984 e n. 40/1993, determinanti la diminuzione di valore dell’immobile, e richiamano in senso contrario la giurisprudenza maggioritaria (Cass. 19.7.2007 n. 16031; Cass. 13.12.2006 n. 26690 ; Cass. 28.3.1996 n. 2843; Cass. 29.8.1995 n. 9067), secondo la quale la consistenza patrimoniale della società nell’ambito della cessione di quote od azioni di quest’ultima rileva solo in presenza di una specifica garanzia del valore del patrimonio assunta dalla parte cedente, ovvero nel caso di dolo di un contraente che renda annullabile il contratto, in quanto l’oggetto immediato della cessione è la partecipazione sociale […] le carenze, o i vizi relativi alla consistenza ed alle caratteristiche dei beni ricompresi nel distinto patrimonio sociale possono giustificare la risoluzione solo se al riguardo sono state fornite dal cedente specifiche garanzie contrattuali;
secondo motivo: violazione e/o falsa applicazione delle leggi della Regione Sardegna n. 28/1994 e n. 40/1993 in tema di erogazione di contributi finanziari alle imprese e dell’art. 1376 cod. civ..[…] sia il vincolo di destinazione turistico alberghiera, connesso alla concessione delle agevolazioni contributive e finanziarie della Regione Sardegna, sia il rischio della decadenza dalle agevolazioni creditizie in caso di cessione della quota societaria ad altra società sprovvista dei requisiti soggettivi, […], non erano di per sé ostativi al trasferimento della quota societaria di loro proprietà, che sarebbe comunque avvenuto, in base al principio consensuale, solo a seguito della vendita […].
Osserva la Corte che un proprio primo indirizzo, prevalente (Cass. n.5053/2024; Cass.n. 21590/2019; Cass. n. 7183/2019; Cass. n.16963/2014; Cass. n. 17948/2012; Cass. n. 16031/2007; Cass. n.26690/2006) afferma che la cessione delle azioni, o delle quote, di una società di capitali, ha come oggetto immediato la partecipazione sociale, e solo quale oggetto mediato, la quota parte del patrimonio sociale che tale partecipazione rappresenta. Pertanto, le carenze o i vizi relativi alle caratteristiche e al valore dei beni ricompresi nel patrimonio sociale e, di conseguenza, alla consistenza economica della partecipazione possono giustificare la sua risoluzione o la riduzione del prezzo pattuito solo se il cedente abbia fornito, a tale riguardo, specifiche garanzie contrattuali.
Tale interpretazione si fonda sull’individuazione dell’oggetto del negozio di modificazione della partecipazione sociale. Un bene, la partecipazione sociale, che attribuisce al titolare diritti amministrativi e diritti patrimoniali da esercitare nella società per effetto dell’acquisizione della qualità di socio. Un bene, la partecipazione sociale, che non si limita, quindi, ad attribuire al socio diritti patrimoniali parametrati al valore del patrimonio della società, ma che, in relazione a ciascun tipo societario prescelto, attribuisce anche diritti amministrativi, che consentono al socio di partecipare alla vita della società, esercitando tutte le facoltà concesse dalla legge e dallo statuto, rispetto alle quali l’aspettativa di redditività connessa all’esercizio dei diritti patrimoniali costituisce non più che un aspetto del complessivo status di socio.
L’assetto patrimoniale del valore della partecipazione […] è solo una parte dell’utilità che l’acquirente della partecipazione riceve per effetto del suo acquisto.
Lo status di socio attribuisce […] diritti più ampi e ulteriori rispetto a quelli legati al concorso alla distribuzione degli utili, ipotesi nella quale potrebbe sussistere un interesse ad attribuire sempre e comunque rilevanza all’effettivo valore dei beni che costituiscono il patrimonio della società, in dipendenza di vizi che ne diminuiscano il valore, con conseguente ammissibilità delle azioni contrattuali a difesa dell’effettivo valore del bene mediato, in assenza di specifiche garanzie.
La sentenza impugnata ha richiamato l’orientamento minoritario di questa Corte (Cass. ord. 12.9.2019 n. 22790; Cass. 9.9.2004 n. 18181), secondo cui le azioni (e le quote) delle società di capitali costituiscono beni di “secondo grado”, in quanto non sono del tutto distinti e separati da quelli compresi nel patrimonio sociale, e sono rappresentative delle posizioni giuridiche spettanti ai soci in ordine alla gestione ed alla utilizzazione di detti beni, funzionalmente destinati all’esercizio dell’attività sociale.
Tale orientamento […] non è in contrasto con quello prevalente evidenzia che comunque le azioni esperibili a tutela dell’effettivo valore della partecipazione discendono da un’applicazione del generale canone di buona fede, e sono limitate alle ipotesi in cui la differenza tra l’effettiva consistenza quantitativa del patrimonio sociale rispetto a quella indicata nel contratto, incida sulla solidità economica e sulla produttività della società, e quindi sul valore delle azioni o delle quote, che sono l’oggetto immediato della cessione;
Merita accoglimento il ricorso incidentale della TIB in liquidazione […] che ha lamentato la violazione e/o falsa applicazione dell’art. 1385 comma 2 cod. civ;
Si duole […] che l’impugnata sentenza, pur avendo correttamente riconosciuto il grave inadempimento dei promittenti venditori della quota della SFC Srl […] abbia ritenuto […] che la TIB avesse avanzato per la prima volta la domanda di accertamento della legittimità del suo recesso e di pagamento del doppio della caparra confirmatoria versata nella comparsa conclusionale del giudizio di primo grado […] , e quindi non nella citazione e nell’istanza di fissazione di udienza, e quindi tardivamente;
In contrario la TIB in liquidazione osserva che dall’atto di citazione del giudizio di primo grado […] risultava che già nell’atto di citazione, anche se in via ulteriormente subordinata o alternativa rispetto ad altre domande, essa aveva chiesto tempestivamente di accertare l’efficacia del suo recesso dal contratto preliminare per l’inadempimento dei convenuti agli obblighi da esso derivanti e di condannare gli stessi al pagamento ex art. 1385 comma 2 cod. civ […];
I due motivi […] che hanno indotto la Corte d’Appello di Cagliari a ritenere gravemente inadempienti […] gli attuali ricorrenti agli obblighi assunti col contratto preliminare di cessione, anche per persona da nominare […] sono infondati;
L’impugnata sentenza va […] cassata in relazione all’accoglimento del ricorso incidentale, con rinvio alla Corte d’Appello in diversa composizione;