Cass. pen., VI, ud. dep. 07.05.2024, n. 17845
PRINCIPIO DI DIRITTO
Perché operi l’aggravante della violenza assistita non occorre che le condotte vessatorie realizzate in presenza dei minori abbiano necessariamente il contenuto proprio della violenza fisica, potendo apprezzarsi a tal fine anche quelle verbalmente violente o tipicamente dispregiative che contribuiscono, nella loro abitualità, a dare corpo al contesto maltrattante destinato a fondare l’ipotesi di reato di cui all’art. 572 cod. pen.
TESTO RILEVANTE DELLA DECISIONE
- Il ricorso riposa su censure quantomeno infondate e merita in coerenza la reiezione.
- Il primo motivo di impugnazione è manifestamente infondato.
La sentenza gravata non manca di evidenziare come […]risultino delimitate in numero di cinque le aggressioni fisiche, patite ad opera dell’imputato, ritenute di maggiore gravità […].
In disparte il non indifferente numero di tali momenti di aggressione […] emerge con immediatezza […] che le dette condotte si innestarono in un più ampio contesto colorato dagli agiti aggressivi e violenti, fisici e verbali, dell’imputato; contesto coerentemente apprezzato nell’ottica della abitualità dell’agire oltre che della oggettiva intollerabilità del clima di vita determinato da tali condotte […].
- E’ infondato il secondo motivo di ricorso;
Perché operi l’aggravante della violenza assistita non occorre che le condotte vessatorie realizzate in presenza dei minori abbiano necessariamente il contenuto proprio della violenza fisica, potendo apprezzarsi a tal fine anche quelle verbalmente violente o tipicamente dispregiative che contribuiscono, nella loro abitualità, a dare corpo al contesto maltrattante destinato a fondare l’ipotesi di reato di cui all’art. 572 cod. pen.
Con la Sentenza gravata, infatti, si è ribadito che, secondo quanto riferito dalla persona offesa, i minori non avrebbero “mai assistito a violenze fisiche”; al contempo, si è anche rimarcato che, secondo il relativo narrato, era tuttavia certa la loro presenza “ai numerosi litigi per motivi economici o legati all’uso di alcol”, tipiche scaturigini dei contegni vessatori riscontrati nel caso.
Il tenore della affermazione resa dalla persona offesa […] non può che leggersi alla luce del complessivo contesto familiare […] così da rendere adeguatamente puntualizzato l’aspetto probatorio rivendicato a sostegno della ritenuta aggravante.
- […]La Corte del merito ha precisato in punto di fatto che le condotte maltrattanti hanno avuto inizio nel 2018 ma hanno assunto significativa intensità successivamente alla novella apportata dalla legge n. 69 del 2009, per poi cessare, nella loro perdurante abitualità, nel settembre del 2020.
Siffatta considerazione […] finisce per rendere anche manifestamente infondato in punto di diritto l’assunto sotteso alla censura difensiva spesa sul punto.
Anche ad aderire, infatti, alla giurisprudenza di questa Corte (peraltro largamenteminoritaria) che, in presenza di condotte maltrattanti le quali risultino commesse anche prima della entrata in vigore della citata novella (con la quale è stato modificato in senso peggiorativo il trattamento sanzionatorio previsto per l’art. 572 cod. pen.), subordina l’applicazione dei nuovi limiti edittali al solo riscontro di segmenti di condotta sufficienti, di per sé, a integrare l’abitualità del reato in questione anche dopo la piena operatività della citata modifica […] è di tutta evidenza che nel caso siffatta condizione risulta puntualmente riscontrata, così da paralizzare a monte ogni possibile rilievo difensivo sulla legittimità della pena applicata.