Segnaliamo la recente pubblicazione di un saggio arguto e brillante del prof. Gianluca Bertolotti in tema di “Responsabilità degli amministratori dopo il codice della crisi e la pandemia da COVID 19” che, “controcoro”, pone in evidenza i numerosi e gravi problemi, messi a nudo dalla pandemia da covid 19, che originano dalla impostazione delle nuove regole di diritto societario della crisi recate dal d.lgs. n. 14 del 2019 (Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, c.d. “CCII”).
Il saggio, dopo aver proposto una rilettura del concetto di “crisi” (che, come giustamente dice e correttamente dimostra l’ Autore, non è sempre una patologia , ma piuttosto un passaggio, spesso fisiologico nella vita di una impresa)l propone di cambiare l’impostazione del CCII e alcune disposizioni relative al diritto societario della crisi, al fine di rafforzare la Business Judgement Rule che esce gravemente mortificata dal nuovo codice della crisi. La strada per uscire dalle crisi e rilanciare le imprese e il sistema produttivo è, secondo il prof. Bertolotti, quella di consentire agli amministratori di società di continuare a rischiare, purché il comportamento sia diligente, corretto e razionale, anche e soprattutto al cospetto della crisi. L’idea di una gestione conservativa dell’impresa e di sistemi di allerta, osserva bene l’ Autore, è perniciosa perché, gravando gli amministratori di ulteriori e rilevanti responsabilità, né scoraggia l’agire e li induce ad un immobilismo che trascina l’impresa dalla crisi alla insolvenza, con grave nocumento per tutto il sistema produttivo.
Non è un caso del resto, che dopo la crisi innescata dalle misure di contenimento della pandemia da COVID 19, la decretazione emergenziale ha immediatamente sospeso, prima gli obblighi di allerta previsti dal CCII e poi rinviato in blocco la sua entrata in vigore: il d.lgs.n.14 del 2019, nota condivisibilmente il prof. Bertolotti, ha chiaramente fallito il primo significativo stress test