Corte di Cassazione, Sez. II Civile, ordinanza 27 settembre 2024 n. 25854
PRINCIPIO DI DIRITTO
In tema di accertamento induttivo del reddito d’impresa, l’accertamento di un maggior reddito derivante dalla cessione di beni immobili può essere fondato anche soltanto sull’esistenza di uno scostamento tra il minor prezzo indicato nell’atto di compravendita e l’importo del mutuo erogato all’acquirente, ciò non comportando alcuna violazione delle norme in materia di onere della prova.
TESTO RILEVANTE DELLA DECISIONE
1.Con il primo motivo di ricorso l’Agenzia delle Entrate deduce la violazione e falsa applicazione degli artt. 39 e 41-bis del D.P.R. 29/09/1973, n. 600 e dell’articolo 54 del D.P.R. 26/10/1972, n. 633 […];
1.1. Secondo l’Ufficio ricorrente la sentenza non avrebbe valutato adeguatamente gli elementi presuntivi offerti dall’Ufficio circa l’inattendibilità del prezzo indicato nelle compravendite, in particolare […] i mutui accesi dagli acquirenti riguardavano somme ben superiori al prezzo in questione;
- Con il secondo motivo di ricorso l’Agenzia delle Entrate deduce violazione e falsa applicazione degli artt. 39 e 41-bis D.P.R. 600/1973 e dell’art. 54 D.P.R. 633/1972 nonché dell’art. 115 cod. proc. civ. e dell’art. 2697 cod. civ. […];
2.1. in particolare la sentenza è censurata per il passaggio in cui si considera fatto notorio che gli acquirenti ottengano perizie sovrastimate per conseguire somme maggiori a titolo di mutuo;
- I due motivi di ricorso […] sono fondati;
- Con riguardo alle compravendite e agli immobili all’origine dell’accertamento […] stata acquisita la documentazione bancaria e la perizia di stima redatta ai fini della erogazione del mutuo e detti documenti recano un valore superiore a quello dichiarato negli atti di trasferimento;
4.1. Tale elemento non può essere pretermesso al fine di valutare il quadro indiziario […] caratterizzato da gravità, precisione e concordanza e idoneo a giustificare l’accertamento dell’Ufficio ai sensi dell’articolo 39, comma 1, lett. d), del D.P.R. 600 del 1973;
- […] questa Corte si è espressa con indirizzo costante (Cass. civ. 28/02/2017, n. 5190 ; Cass. civ. 09/06/2017, n. 14388 ; Cass. civ. 18/02/2020, n. 4076) e per questa ragione ha errato la sentenza impugnata non rettamente procedendo alla sussunzione degli elementi della fattispecie come documentalmente emersi in atti;
5.1. In tale prospettiva il vizio è denunciabile in relazione all’art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ. competendo alla Corte di cassazione controllare se la norma dell’art. 2729 c.c., oltre ad essere applicata esattamente a livello di declamazione astratta, lo sia stata anche sotto il profilo dell’applicazione concreta (Cass. civ. 30/06/2021, n. 18611 ; Cass. civ. 16/11/2018, n. 29635);
- Va, […] , richiamato il principio di diritto, secondo il quale: ” in tema di accertamento induttivo del reddito d’impresa, l’accertamento di un maggior reddito derivante dalla cessione di beni immobili può essere fondato anche soltanto sull’esistenza di uno scostamento tra il minor prezzo indicato nell’atto di compravendita e l’importo del mutuo erogato all’acquirente, ciò non comportando alcuna violazione delle norme in materia di onere della prova” (Cass. 09/06/2017, n. 14388);
- La sentenza impugnata ha errato anche nell’utilizzo del fatto notorio […] perché ha attribuito tale natura al “dato di comune esperienza che vengano effettuate perizie che sovrastimano l’immobile per consentirela stipulazione di contratti di mutuo di maggior importo”;
- Per questa via la motivazione ha violato i principi di diritto costantemente affermati da questa Corte […] di seguito sintetizzati:” Il ricorso alle nozioni di comune esperienza (fatto notorio), comportando una deroga al principio dispositivo ed al contraddittorio, in quanto introduce nel processo civile prove non fornite dalle parti e relative a fatti dalle stesse non vagliati né controllati, va inteso in senso rigoroso, e cioè come fatto acquisito alle conoscenze della collettività con tale grado di certezza da apparire indubitabile ed incontestabile. Ne consegue che restano estranei a tale nozione le acquisizioni specifiche di natura tecnica, gli elementi valutativi che implicano cognizioni particolari o richiedono il preventivo accertamento di particolari dati, nonché quelle nozioni che rientrano nella scienza privata del giudice, poiché questa, in quanto non universale, non rientra nella categoria del notorio, neppure quando derivi al giudice medesimo dalla pregressa trattazione d’analoghe controversie” (Cass. 19/03/2014, n. 6299);
- […] Il ricorso va accolto; la sentenza impugnata deve essere cassata, con rinvio alla Corte di giustizia tributaria competente, in diversa composizione cui va demandata anche la regolazione delle spese del giudizio di legittimità;